C’ERO ANCH’IO NEL PARCO DI VILLA DON BOSCO A FARMI PRENDERE IN GIRO!


Nonostante la bufera sollevata dalla questione Villa don Bosco non sia ancora passata, il Comune ha deciso di organizzare un evento all’interno del Parco che coinvolge bambini, ragazzi e adulti.


Ancora una volta, ribadiamo ai cittadini di Triuggio, che questa è l’ennesima presa in giro, nonché la conferma, finalmente, della destinazione d’uso della famigerata Villa. Niente comune, quindi, ma il solito “centro culturale”. La prima domanda che ci sorge spontanea è: Ma, in un tempo di crisi, dove si fa fatica a trovare soldi per questi legittimi e utilissimi eventi, il Comune pensa a fare feste? E per di più in una villa non sua?


Eh sì, perché la Villa don Bosco, è chiusa ed inutilizzata da circa sette anni e non è ancora di proprietà comunale. L’evento, quindi, è stato possibile, probabilmente, per una gentile concessione del privato. Quindi, ancora, ci chiediamo: se dovesse succedere qualcosa all’interno del Parco, chi risponderebbe? Perché il Comune si è preso questa grossa responsabilità? Forse per ammaliare i triuggesi e convincerli che sì, Villa don Bosco sarà utile alla cittadinanza?
Certo che sarà utile! Metterà nuove tasse per la sua manutenzione, ristrutturazione e gestione. Creerà nuovo traffico grazie alle palazzine, ruberà verde comunale. Ma questo si sa già da tempo, non vogliamo continuare a dire sempre le stesse cose.


Invitiamo l’assessore Federica Colombo che si impegna sempre con così tanta fattività per i giovani a visitare, di tanto in tanto, il campetto di via Paolo Villa e il Parco Giochi di via Diaz, dove, ogni giorno, i bambini giocano, pur sapendo che, in quelle aree verrà gettato altro cemento. E, visto che va di moda la lungimiranza, se proviamo ad immaginare Villa Luisa tra qualche anno, forse, diventerà come la bellissima Villa Borromeo di Arcore: pregevole gioiello di architettura consegnata ad un comune che non ha saputo proteggerla dai ragazzini armati di spray e dagli obbrobri che, spesso, si fanno quando dell’arte importa come una cicca marcia.

 

Triuggio, 14.07.2012

 

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