TERRITORIO, CONSUMO DI SUOLO, LEGALITA' NEI PAESI BRIANZOLI

Perchè il suolo è preziosa risorsa per tutti.

Lunedì 19 novembre il Comitato ha organizzato un'incontro su un tema molto "caldo" in questi ultimi mesi: il consumo di suolo e la legalità sul nostro territorio. Come ha notato l'avvocato Beacco, finalmente questi problemi sono entrati a fare parte dell'agenda politica, grazie, molto probabilmente, ai comitati di cittadini, sempre più numerosi in brianza.

Tra i relatori, l'avvocato Cristiano Crippa (assessore al Territorio della prov. Monza e Brianza) ha spiegato l'importanza di uno strumento come il PTCP appena approvato e ha sottolineato la necessità di normare il suolo. Dello stesso avviso il consigliere regionale Massimiliano Romeo che, nel suo intervento, ha presentato i punti cardine della proposta di legge da poco presentata, in regione, da Daniele Bellotti (Lega Nord).

Per affrontare l'argomento "legalità", sempre più legato all'abuso del suolo e alla cementificazione selvaggia, è intervenuto il dott. Walter Mapelli (Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Monza) sostenendo che due punti sono, in realtà, molto importanti da tenere in considerazione: la necessità di pulizia per quanto riguarda gli abusi edilizi e l'applicazione corretta delle norme che, anche essendo perfette, possono, purtroppo, essere scavalcate. Il fatto che, poi, le organizzazioni criminali trovino pane per i loro denti, nel settore delle costruzioni, è stato confermato anche da Valerio D'Ippolito che, come referente dell'associazione "Libera", ha fatto un quadro chiaro di come, anche in Brianza, le mafie siano ben radicate e ben permeate con la classe politica dirigente.

Vogliamo ringraziare i relatori e tutti coloro che hanno partecipato all'incontro. Siamo stati contenti di aver creato questo momento di dialogo e di confronto. E' ora che i politici (specialmente quelli di casa nostra) la smettano di pensare al cittadino come a una "macchina da voto". Chi gestisce il territorio deve rispondere sempre delle sue azioni all'elettorato. Ancora di più oggi perchè, lo abbiamo visto anche in questa occasione, la popolazione ha voglia di attivarsi, di fare chiarezza, di saperne di più. La parola d'ordine è "partecipazione".

 

Se ti sei perso questa serata, ecco alcuni riassunti degli interventi:

avv. CRISTIANO CRIPPA

Per quanto riguarda la prevenzione dell'abuso di suolo abbiamo deciso di stendere il PTCP per la necessità di normare il territorio e di individuare gli ambiti di interesse con criteri tecnici. Individuando queste aree, la provincia, in qualche modo, stacca il rapporto tra amministratori e operatori che, spessissimo, è la causa maggiore di abusi. In questo modo si evitano accordi territoriali. Il fatto di dare regole al territorio è fondamentale perchè la Lombardia è una zona molto particolare, con un'alta densità abitativa e c'è bisogno di un'inversione culturale anche per garantire la qualità della vita. Importante anche la realizzazione della rete verde, creata appositamente da tecnici esterni, esperti paesaggisti e urbanisti, per evitare, ancora una volta la pianificazione comunale.

consigliere MASSIMILIANO ROMEO

Gli ultimi dati sulla cementificazione in Lombardia sono sconvolgenti. Per questo abbiamo presentato in Regione una nuova proposta di legge che tuteli il suolo. I principi cardine, fondamentalmente, sono questi:

- L'attenzione al fabbisogno: è inutile continuare a costruire quando abbiamo l'enorme problema delle case sfitte. E' importante tenere conto dell'andamento demografico.

- Un PGT certificato che non sia fatto di accordi a tavolino ma risulti chiaro e trasparente anche per tutti i cittadini. Inoltre bisogna privilegiare i "buoni", in sostanza i comuni che hanno contenuto il consumo del suolo. In questo modo ci sarà una motivazione in più per prendersi cura del territorio.

- L' INVARIABILITA' delle destinazioni d'uso delle aree agricole. Se una zona ha quella destinazione non può variare a seconda della Giunta presente in quel momento.

- La compensazione applicabile con interventi forestali o recupero di zone degradate.

- Porre un freno alla realizzazione frenetica di nuovi centri commerciali che, spesso, si rivelano grossi pretesti per azioni illecite.

- Il recupero dell'esistente. Abbiamo molti centri storici e strutture che hanno bisogno di ristrutturazione e che, sistemati, donerebbero alle nostre città un'aspetto più vitale e curato.

Personalmente, poi, proporrei il principio della "demolizione e ricostruzione". In Lombardia (e non solo) abbiamo moltissime brutture architettoniche che, in molti contesti, non hanno senso di esistere. Investiamo, quindi, in una "rigenerazione urbana" e facciamo sì che i cittadini e le amministrazioni abbiano un rapporto più stretto, siano più sensibili, insieme, alle problematiche.

avv. EMANUELA BEACCO

Finalmente il tema del consumo di suolo è entrato nell'agenda dei politici. E' molto tempo, infatti, che le associazioni (es. Legambiente) si battono per questo. Questo passo, a livello giuridico, è molto importante perchè, in sostanza, prima, per salvaguardare un territorio, bisognava dimostrare un interesse valido e specifico: adesso un cittadino qualsiasi è legittimato a rivolgersi a un giudice perchè il suolo è un bene di tutti.

Nel concreto, gli strumenti operativi per difendere questo bene, sono:

- Allargare le occasioni di partecipazione dei cittadini alla vita del Comune. Ne è un esempio la procedura VAS: la Valutazione Ambientale Strategica serve, appunto, per rilevare le criticità di un Piano e ha il dovere di prendere in considerazione tutte le osservazioni e, in casi estremi, di applicare il "do nothing", cioè annullare l'operazione. Purtroppo non è sempre ben applicata. Molto spesso l'autorità competente che dovrebbe essere super partes coincide con l'autorità procedente, responsabile del procedimento. Il controllore e il controllato, quindi, sono la stessa persona.

- Utilizzare il Referendum.

- Porre fine all'edilizia convenzionata. Negli anni passati aveva, sicuramente, molto più senso. Oggi viene per lo più utilizzata unicamente per portare a casa le realizzazioni con più facilità.

Dott. WALTER MAPELLI

La mia preoccupazione, in questo ambito, va in altre direzioni. Come prima cosa è da sottolineare il fatto che non siamo in grado di fare pulizia sugli abusi edilizi. So che, in molti comuni, questi abusi non si conoscono nemmeno. Molto spesso queste strutture, una volta costruite, sono difficilissime da demolire e, tra l'altro, in Procura non ci sono i soldi per farlo. Per quanto riguarda le norme, poi, il problema non è quello di crearne nuove e perfette per far sì che il consumo di suolo abbia fine. Il fatto è che queste leggi ci sono, potrebbero anche essere impeccabili ma se non c'è la sensibilità verso questo argomento e, soprattutto, la chiarezza nelle leggi stesse, non potremo mai andare da nessuna parte. Il PGT, per esempio, è uno strumento problematico in quanto, nonostante la sua nobile funzione, è spesso steso male o maneggiato a seconda degli interessi.

C'è da dire, poi, che il consumo di suolo è la terra di caccia della criminalità organizzata. E' intrinseca nel settore dell'edilizia e, non solo, è cambiato addirittura il sistema. Talmente le operazioni illecite si sono ingrandite che è necessaria, oggi, una nuova figura: l'intermediario, colui che sta tra il corruttore e il corrotto. E' facile, quindi, che chi corrompe non conosca la faccia di chi prende le mazzette.

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Le immagini della serata:

 

Triuggio, 22.11.12

RASSEGNA STAMPA:

Da "Avvenire" di venerdì 23 novembre 2012:

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Da "Il Cittadino" di sabato 1 dicembre 2012