FIAMME GIALLE ALLA SEDE DEL PARCO VALLE LAMBRO: MA A COSA SERVONO I "PARERI"?


Nell’ambito dell’inchiesta “Carate Nostra” che sta sconvolgendo la politica locale, il sostituto procuratore Donata Costa ha incaricato la Guardia di Finanza di fare un sopralluogo negli uffici del Parco Regionale della Valle del Lambro. Perché? Pare che il Parco avesse sottoposto a vincolo ambientale l’area caratese di via Tagliamento, nell’ambito della stesura del PGT. Il parere dell’ente (allora sotto la guida di Emiliano Ronzoni) non fu tenuto in considerazione e la Regione autorizzò la modifica. Quel terreno, in pratica, da agricolo, divenne residenziale.


Ecco il motivo della visita delle fiamme gialle a Triuggio. Ci auguriamo, come tutti, che presto possa venire alla luce la verità su questa vicenda. Ma, intanto, ci viene spontaneo chiederci: ma, allora, a cosa servono i pareri, se poi non vengono tenuti in considerazione?


Ci riferiamo anche alle nostre procedure comunali, in special modo quelle di VAS nelle quali le osservazioni presentate furono tutte “recepite” ma mai effettivamente utilizzate ai fini del PII. Forse perché andavano contro i progetti di gloria del comune? Forse perché davano valutazioni opposte a quelle previste? Beh, allora è troppo comodo. Perché, in democrazia, non è così che si fa.


E poi: a che cosa serve avere un Parco che tuteli l’ambiente se si lascia scavalcare a questo modo dalla Regione? E non è un po’ vergognoso che la Lombardia, fresca “regina del cemento”, metta in un cantuccio il parere di un ente così importante per la tutela del territorio? E a noi, cittadini, chi ci garantisce che, anche per i nostri scempi (area Tassi, via Petrarca, PII Villa Luisa eccetera) non ci sia dietro uno stratagemma simile?


OCCHIO AL PGT


E’ importante informarsi il più possibile sulla stesura del PGT perché non diventi “cosa nostra” nelle mani di pochi. Governare il territorio non è giocare a Risiko o al Monopoly: ti do questo, mi dai quello. Anche a Triuggio si sta stendendo questo importante strumento urbanistico che, in teoria, dovrebbe strizzare l’occhio alla salvaguardia dell’ambiente e della nostra risorsa verde, evitando il consumo eccessivo di suolo. Ci auguriamo che la sua nobile funzione non venga snaturata (come, a quanto pare, è già successo a Carate) e che il Parco Valle Lambro non faccia sconti sui pochi territori che ci rimangono da tutelare. Perché chi procede onestamente ha il diritto di fare un po’ la voce grossa.   

 

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