CHIGNOLO UNA SPINA NEL FIANCO.


Una “spina nel fianco”, così il sindaco ha definito l’immenso patrimonio naturale boschivo durante l’ultimo incontro con i cittadini di Tregasio. Un tesoro che ci appartiene ed è apprezzato più dalle persone che lo visitano da fuori che da noi stessi. Basti pensare a Davide Van De Sfroos, cantante, poeta di grande talento che ha valorizzato le sue bellezze naturalistiche, immortalandole in un video, presentato un paio di giorni fa a Canonica in occasione dell’EXPOFEST in Villa Taverna.

La nostra è una comunità che racchiude bellezze uniche di carattere boschivo. Paradossalmente oggi consideriamo ciò che di più bello ci offre il creato come un peso e un costo. Questa affermazione mi ha portato una profonda tristezza. Il benessere del cittadino è un diritto anche per le generazioni future, parte da scelte di tutela del paesaggio, e quindi un’amministrazione virtuosa non dovrebbe trovare intralci in quello che ha di più prezioso. Specie per i comuni piccoli come il nostro. E’ chiaro: cemento porta denaro mentre le tutele boschive e agricole trascinano costi da sostenere.
Non credo nemmeno che sia sostenibile (come emerso dall’incontro) che attraverso progetti utili, trasformando il bosco come un giardino, si possa avere un riscontro economico. Ricordiamo che il bosco ha vincoli ben precisi, il rischio è quello di snaturare la sua originalità. Questa logica di contenimento rischia, col tempo, di non reggere. Prendo ad esempio quei sindaci che, dopo aver cementificato il loro territorio, piangono sul latte versato e sentono l’esigenza di un ampliamento del “Parco Brianza Centrale”, un grande polmone verde che si estenda e faccia da cerniera tra parco e parco; non dimentichiamo che lo stesso Van De Sfroos ha fatto visita alla Rotonda di Tregasio, rimanendo estasiato di questo altro tesoro. Peccato che la Rotonda stessa, assieme a tutto ciò che la circonda, è stranamente esclusa dal Parco Valle Lambro, quindi nessuna tutela e con il rischio, in mancanza di una saggia disciplina urbanistica, di essere per sempre cancellata, con danni irreversibili.

In Brianza abbiamo un patrimonio naturale inserito in un ambiente che è il più urbanizzato d’Europa. Cosa notiamo noi triuggesi oggi rispetto al passato? Cittadini di vari comuni che usufruiscono giustamente dei nostri boschi, molti dei quali però appartenenti a comuni che hanno devastato il loro territorio, che non hanno problemi di tutela e che attraverso la cementificazione si sono arricchiti.
E’ una catena che va spezzata: i nostri tesori sono un bene di tutti. Le istituzioni sovracomunali devono venire in soccorso: individuare, incoraggiare e tutelare quei comuni che conservano il territorio, scoraggiando il consumo indiscriminato di suolo.
La tutela della natura porta al benessere della persona e allora perché non intervenire con fondi di carattere europeo?

Angelo Terruzzi
Triuggio, 17.10.2015

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Ringraziamo il sindaco Pietro Cicardi per la risposta e la precisazione.
Da: "Il Giornale di Carate" del 3 novembre 2015
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